Berlusconi, Italia 1982-2012, G8, Genova, Abu Omar, CIA, ...giustizia intelligente o populismo anti-americano?
Cerco collaborazione di madrelingua italiana per correggere e pubblicare
in lingua italiana il mio eBook in portoghese su "Berlusconi, Italia
1982-2012 e la bugia del secolo".
Ho l'impressione che certo populismo di certa informazione cerca solo il
peggio dei migliore, distruggere migliori nel migliore delle sue capacità
finendo molte volte per servire peggiori.
Non sono dubi degli errori al G8 di Genova. Ma chi non fa errori in tempi
di guerra, con persone in pericolo di vita, aggrediti da una moltitudine come
se vede nell’immagine online, lavorando 12 ore al giorno in clima di guerra e
stress?
Su il Caso Abu Omar mi sembra un evidente errore
della CIA e certi italiani. Ma, chi non ha fatto errori in quelli anni di
terrore e paura dei terroristi dopo l'11 di Settembre di 2001? L'accordo di
risarcimento proposto della CIA e governo italiano non era più giusto e più che
sofficiente che una battaglia pagata dei contribuenti per una vittima? La
grande efficienza dei 5% della giustizia italiana per il caso Abu Omar,
condannare Berlusconi, Andreotti, Contrada, forze del ordine e politici del G8
di Genova sono una gloria o vergogna della giustizia italiana? Questa
efficienza dei 5% di processi che non sono andati in prescrizione non sono una
vergogna de dare priorità a quello che favorisce mafia, terrorismo, vandalismo
e grande criminalità? Fra 95% dei processi in prescrizione in questo periodo,
(secondo un ex-magistrato), non saranno molti che meritavano priorità?
Da Wikipedia, l'enciclopedia
libera:
È stato
liberato una seconda volta nel febbraio 2007 - ma le autorità egiziane gli
avrebbero vietato l'espatrio[4]
- ha denunciato le violenze subite e espresso la volontà di tornare in Italia,
dove comunque lo attenderebbe un'ordinanza
di arresto per le attività di terrorismo per cui era indagato[5].
Nasr ha dichiarato di aver fiducia nella giustizia italiana e di voler
perseguire i torti subiti e far valere i suoi diritti nei tribunali Italiani[6][7];
avrebbe, secondo le sue dichiarazioni, rifiutato un accordo con la CIA che
prevedeva 2 milioni di dollari e la cittadinanza per lui e la sua famiglia in
cambio del silenzio sulla sua vicenda[6]...Su
richiesta degli inquirenti è stata trasmessa richiesta di estradizione per i
cittadini americani al Ministero della Giustizia, allora Roberto
Castelli, affinché la trasmettesse agli Stati Uniti. Il Ministro
Castelli si è sempre rifiutato di inoltrare la richiesta di estradizione
entrando in conflitto con la procura di Milano. Al termine della legislatura
nel 2006 Castelli fece sapere che non aveva trasmesso gli atti. Nonostante la
vittoria alle elezioni politiche del centro sinistra, del
quale alcuni esponenti avevano sostenuto l'opportunità di trasmettere gli atti,
il nuovo governo ha presentato un ricorso alla Corte
Costituzionale per un conflitto tra poteri dello stato lamentando la
violazione del segreto di stato da parte degli inquirenti
nel corso delle indagini. La decisione dell'allora ministro Clemente
Mastella di attendere la risoluzione della questione pendente prima
di decidere se presentare le richieste di estradizione ha provocato accese
polemiche tra il governo e la procura di Milano.Alcuni dei protagonisti di
questo caso sono inoltre coinvolti anche nello scandalo dell'archivio
segreto di Via Nazionale e nello scandalo Telecom-Sismi (tra essi, l'ex
funzionario del Sismi Pio Pompa).
In relazione al caso Abu Omar, Renato
Farina (ex giornalista del quotidiano Libero, oggi deputato del Pdl e
recentemente approdato a Il Giornale) ha riconosciuto le accuse di
favoreggiamento mosse a suo carico ed ha patteggiato la pena ottenendo una
condanna a sei mesi di reclusione (poi commutata in sanzione pecuniaria). Ma
proprio Renato Farina scriveva così su Libero il 2 luglio 2005:
Gaetano
Saya e il D.S.S.A. (dipartimento studi strategici
antiterrorismo) hanno fatto parte del gruppo operativo della C.I.A. che ha
sequestrato Abu Omar. Il giorno prima era scattato il blitz della Procura
di Genova
nei confronti degli appartenenti a questa misteriosa struttura, definita polizia
parallela: il Capo del D.S.S.A,Generale dei Servizi deviati
Gaetano Saya, in sede di interrogatorio davanti ai Giudici di Genova opponeva
il segreto NATO.
Durante gli interrogatori, Farina ha ammesso di essere stato pagato
ripetutamente dal SISMI
per le sue attività e di aver ricevuto pressioni da Pollari e Pompa per
reperire informazioni sulle indagini in corso sul sequestro di Abu Omar.
Sull'operazione Abu Omar, il governo
Prodi prima, i governi Berlusconi e Monti poi, hanno mantenuto il segreto
di stato. Nel dicembre 2010 Wikileaks
ha però pubblicato dei cablogrammi inviati dalla sede romana
dell'ambasciata Usa al quartier generale (headquarter) di Washington
che rivelerebbero pressioni degli Stati Uniti sul Governo Italiano per evitare
il coinvolgimento degli agenti della CIA nell'inchiesta italiana sul sequestro
di Abu Omar[9]...
Durante l'udienza del 22 ottobre 2008, presso la IV sezione penale del
Tribunale di Milano, il giudice Oscar Magi ha sospeso l'esame di Giuseppe
Scandone, ex funzionario del SISMI, che aveva opposto il segreto di Stato.
Ordinanza e trascrizione dell'interrogatorio del teste verranno trasmessi al
presidente del Consiglio affinché confermi il segreto di Stato opposto dal
teste e chiarisca, in particolare, se le direttive e gli ordini impartiti da
Pollari, quando era direttore del SISMI, siano coperti anch'essi da segreto di
Stato soprattutto se hanno riguardato l'uso di mezzi e di azioni nell'ambito delle
cosiddette azioni illegali (extraordinary rendition), ovvero il
sequestro illegale (e spesso la tortura) di un sospetto di terrorismo[10]...
La difesa di Robert Lady veniva assegnata all'avvocato Daria Pesce del Foro di
Milano, la quale non concluderà l'incarico a causa di apparenti pressioni
politiche.[12][13].
Il processo prosegue con le limitazioni previste dal segreto di stato[14]...
Nell'udienza conclusiva, il 30 settembre 2009,
al termine della requisitoria, il pubblico ministero Armando Spataro ha chiesto
13 anni di reclusione per l'ex direttore del SISMI Nicolò
Pollari, definito il regista di un sistema criminale;
10 anni per l'ex capo del controspionaggio militare italiano, Marco Mancini; la
condanna anche per i 26 agenti della CIA coinvolti nel rapimento, con pene
comprese tra i 10 anni e i 13 anni di reclusione. Richiesta di proscioglimento,
invece, per tre funzionari minori del SISMI, Raffaele Di Troia, Luciano Di
Gregori e Giuseppe Ciorra. Secondo la ricostruzione del sequestro fatta in aula
dal Pubblico Ministero Spataro - che ha ricordato come ci siano prove
ineluttabili contro quella che più volte ha chiamato la banda
Pollari-Mancini - il SISMI diretto da Pollari non solo offrì copertura alla
CIA nel rapimento dell'ex imam, avvenuto a Milano, ma collaborò,[15]
l'Agente dal nome in codice Ombra, mai identificato, secondo la Procura fu il
trait d'union... Il 4 novembre 2009 si giunge alla sentenza di primo
grado, che delibera il non luogo a procedere per Mancini e Pollari, mentre
condanna a 8 anni Robert Seldon Lady, a 3 anni a Pio Pompa del Servizio
per le Informazioni e la Sicurezza Militare e Luciano Seno, entrambi
funzionari del SISMI e mediamente a 5 anni gli altri 22 agenti CIA. A titolo di
provisionale ad Abu Omar vanno un milione di euro, mentre alla moglie Nabile
Ghali 500.000 euro. In separato giudizio civile verrà stabilito l'ammontare
finale del risarcimento, che dovrà essere corrisposto dagli imputati ritenuti
colpevoli[16].
Il 1º febbraio 2010
vengono depositate le motivazioni della sentenza[17].
La sentenza d'appello del 15 dicembre 2010
conferma la sentenza di primo grado, riducendo leggermente le pene per i due
ex-funzionari del SISMI, Pio Pompa e Luciano Seno (due anni e otto mesi di
reclusione rispetto ai tre anni del primo grado), e inasprendo le pene relative
ai 23 funzionari della CIA coinvolti nel processo per il sequestro dell'ex
imam, pene che ora vanno dai sette ai nove anni (per Robert Seldon Lady la pena
passa dagli otto anni del primo grado ai nove dell'appello). Il 19 settembre 2012
la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio
la sentenza d'appello pronunciata nei confronti degli ex vertici del Sismi
Nicolò Pollari e Marco Mancini che erano
stati dichiarati non processabili, per il Segreto
di Stato, il 15 dicembre 2010; La Cassazione ha accolto la richiesta
della pubblica accusa, secondo la quale ci sarebbero elementi di prova da
valutare non coperti da Segreto di Stato; si terrà quindi un nuovo processo di
secondo grado. Inoltre i supremi giudici hanno annullato la sentenza con rinvio
anche nei confronti dei tre funzionari del Sismi Giuseppe Ciorra, Luciano Di
Gregori, Raffaele Di Troia, confermando invece definitivamente la condanna
d'appello per i 23 agenti americani della CIA e per Pio Pompa e Luciano Seno[18],tutti
per il reato di Sequestro di persona. Il 12 febbraio 2013
la Corte D'appello di Milano dopo il rinvio della Cassazione del settembre 2012
ha condannato Nicolò Pollari a 10 anni di reclusione e il suo numero due Marco Mancini a 9 anni riconoscendo quindi
la tesi della Cassazione sulla portata troppo ampia e parzialmente illegittima
del Segreto di Stato emesso dai vari Governi
Italiani degli ultimi anni su alcuni documenti, la Corte ha inoltre condannato
a sei anni anche gli agenti Giuseppe Ciorra,Raffaele di Troia e Luciano di
Gregori. Il 14 gennaio 2014 la Corte costituzionale smentisce la Corte di
cassazione e accoglie il ricorso del Governo Italiano sul Segreto
di Stato.Il 24 febbraio 2014 la Corte di Cassazione, recependo la
sentenza della Corte costituzionale, annulla senza rinvio la sentenza di
condanna della Corte d'appello di Milano emessa il 12 febbraio 2013, quindi
assolve definitivamente Nicolò
Pollari, Marco Mancini e gli agenti Giuseppe
Ciorra,Raffaele di Troia e Luciano di Gregori, poiché l'azione penale non
poteva essere proseguita per l'esistenza del segreto di stato... Il
risarcimento è stato fissato interamente a carico dei 23 agenti della CIA ed è
così suddiviso: 1.000.000 euro per l'ex Imam Abu Omar e 500.000 euro per Nabile
Ghali (sua moglie)[19].”